giovedì 29 ottobre 2015

Il cervo

 
Il cervo,
che ha
tagliato
la strada
al viandante
notturno,
non sapeva
di fare del male.

A caccia
di cibo,
sedotto
da psichedeliche
luci,
fuggiva
dal bosco,
inseguendo
la vita,
incrociando
la morte.

Nessuno
che piange
il povero cervo,
anonimo essere
senza padrone,
che vagava
nel nulla,
l'infinito
la meta.

Il viandante
riprende
il cammino.

Radiogiornale:
Il pilone
di un ponte
è crollato.

Il traffico
è stato
interrotto.

Qualcuno
ha barato.

Ma non è stato
il cervo.

                       Giuseppe Romano


29/10/2015

sabato 10 ottobre 2015

Diario


Ogni giorno,
che nasce o
che muore,

con il sole che sorge,
con la luna che scende,
mi desto e mi dormo,

col tuo corpo
che sfiora
il mio corpo.

Non usano verbi
per intendere idee,
solo sguardi intriganti.

Le stagioni cangianti,
le foglie ingiallite,
il passare del tempo.

Vetusto dagli anni,
l'albero rissa
col vento e la pioggia.

La radice
aggrappata
alla terra.


Giuseppe Romano​

9/10/2015

sabato 3 ottobre 2015

XXVIII EDIZIONE CONCORSO NAZIONALE DI POESIA "ENRICO ZORZI"


La giuria della  XXVIII  edizione del  concorso di poesia  “Enrico Zorzi”,   bandito  dall'Associazione Culturale "Luni del Poeta" di Verona, composta da Paolo Francia, Antonio Nesci, Giuseppe Reversi, Margherita Tommasi e Elisa Zoppei, mi ha conferito 
 il 2° premio per la Sezione C - Poesia in lingua italiana a tema libero.
La premiazione si svolgerà venerdì 23 ottobre 2015 ore 17,30 presso il Circolo Unificato dell’Esercito di Palazzo Castelvecchio Verona.
Un ringraziamento alla giuria e alla Famiglia Zorzi che, con il patrocinio dell'Arma dei Carabinieri e dell'Associazione "Luni del Poeta"  ha bandito il premio.  


venerdì 2 ottobre 2015

Respiro


Oggi
non ho
percepito
il tuo respiro
che regola
i battiti
del cuore.



Vivo
la speranza
di non finire
abbandonato,
privato
del respiro,
ossigeno
per la mia vita
che,
a grandi
falcate,
si approssima
alla meta.



Giuseppe Romano



2/10/2015

giovedì 1 ottobre 2015

Missiva



Attendo,
dal mostro
moderno,
un gracchiare
profondo,
anteprima
di sigle
da interpretare.

Missive
d'amore
un tempo
vergate,
stracciate,
reiterate,
annientate
dal digitare
nervoso
di impronte.

Dall'archivio
segreto
affiora,
ingiallita,
una missiva
spedita
all'amata.

Sul foglio
parole
dettate
dal cuore.

Emozioni
obliate
dall'etere
invaso
di niente.


Giuseppe Romano


1/10/2015
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